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RIMANERE COERENTI NELLA PROPRIA VITA E’ FONDAMENTALE PER PROGREDIRE

Partiamo innanzitutto dalla definizione della parola “coerenza” che, in sostanza è, la seguente: “conformità tra le proprie convinzioni e l'agire pratico”. Sembra effettivamente del tutto banale come concetto ma, il metterlo in pratica per la maggior parte delle persone è davvero molto complicato. Di fatto intercorrono nella nostra vita tantissime variabili e deviazioni di percorso che spesso ci portano a non essere coerenti o che ci rendono difficile l’esserlo costantemente. Dare conformità tra le convinzioni e le azioni, dunque, risulta una sfida davvero molto complicata per la natura intrinseca dell’essere umano. A volte, poi, le nostre convinzioni non sono neanche quelle giuste o quelle che servono di fatto alla nostra evoluzione e quindi, seppure ci impegniamo ad essere coerenti perseguendo azioni a fronte di esse il risultato non è benefico per la nostra esistenza e spesso anche per quella di chi ci sta intorno.


Parlando dunque di coerenza è necessario prima di tutto partire da un presupposto fondamentale che sta alla base di tutto: l’abbandono delle convinzioni errate e limitanti, quelle che, come detto, non ci danno possibilità di evolvere in positivo.

Una volta gettate le fondamenta di sane convinzioni bisognerà perseguire azioni costanti e coerenti con esse e mantenerle sempre vive e attive in noi e perseguirle sempre. Abbandonare convinzioni limitanti non è semplice. A volte è un processo lungo e complesso, ma, fortunatamente, assolutamente possibile. Riuscire a modificare le convinzioni limitanti, e quindi le catene che ci tengono sostanzialmente fermi nella solita esistenza, e trasformarle in convinzioni potenzianti può davvero cambiare radicalmente la nostra vita.


Le convinzioni limitanti sono davvero molte e le troviamo in ogni forma nella nostra vita: riguardo il denaro, riguardo il lavoro, riguardo l’amore ecc. Quante volte ci siamo detti ad esempio “sono troppo vecchio per questo…” oppure “sono troppo giovane per questo..” oppure ancora “c’è crisi e quindi non posso o non riesco..”, “questa cosa non mi entrerà mai in testa!”. Questi sono dei semplicissimi esempi ricorrenti nella nostra esistenza di convinzioni limitanti. Il fatto di ripetersi continuamente “non riesco” oppure “non posso” o “non ce la faccio” farà si effettivamente che quella particolare azione non sarà mai svolta oppure quel particolare problema non sarà mai superato o, peggio, mai affrontato. Questo farà si di creare una sorta di circolo vizioso nel quale si rimarrà impantanati, come un criceto che gira costantemente nella ruota della gabbietta in cui è (purtroppo) rinchiuso. La realtà è però ben diversa: fortunatamente non siamo in gabbia e possiamo scegliere di agire diversamente.


Per prima cosa possiamo mettere in discussione le nostre convinzioni: il primo passo è questo infatti, accorgersi di avere convinzioni limitanti e riconoscerle e scindere quelle positive da quelle negative, quelle limitanti da quelle potenzianti. Può essere utile, in questa fase, appuntarsi quali siano per portarle ad un livello diverso da quello puramente mentale trasformandole, in qualche modo, in qualcosa di materiale una volta scritte su carta. Questo è un processo che le rende più vulnerabili e ci aiuta a razionalizzarle e a combatterle. Una volta fatto questo con estrema onestà verso se stessi e accettando queste convinzioni limitanti possiamo passare alla fase successiva: il ribaltamento della stessa in convinzione positiva. Anche in questo caso può essere d’aiuto scrivere a fianco alla convinzione limitante come essa diverrebbe diventare se fosse invece potenziante. Ad esempio “ormai è tardi per imparare a cantare” potrebbe diventare “non è mai troppo tardi per imparare a cantare”. Molto spesso scoprirete che molte delle vostre condizioni limitanti possono essere abbattute e trasformate in potenzianti in modo del tutto semplice, abbandonando stereotipi e preconcetti spesso imposti dalla società e dalla vostra educazione acquisita nel contesto dove vivete o avete vissuto. Non si tratta di fare rivoluzioni (anche se una sorta di “rivoluzione interiore” a volte è bene auspicabile a dire il vero) o stravolgimenti troppo profondi, ma di togliere, molto spesso, quel “freno a mano” che non ci consente di far scorrere liberamente la nostra esistenza. Facendo ciò, passeremo all’azione finalmente, e la nostra vita prenderà una piega diversa. Sarà del tutto semplice scoprire ora nuovi orizzonti e restare coerenti con noi stessi e con il mondo che ci circonda.


Mi auguro che questa nuova conoscenza vi sia d’aiuto per fare il vostro primo passo dal “non riesco” al “riesco” e nel rendere l’impossibile, finalmente possibile.

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